Il backup in informatica è un tassello cruciale di qualsiasi data strategy.
Il backup dei dati è un passaggio obbligato per una buona gestione aziendale. La routine, indispensabile alla continuità operativa, può essere fatta grazie ad opzioni tecnologiche che oggi spaziano tra il salvataggio locale ed il cloud.
Backup significa fare una copia ed archiviare i dati dei sistemi così che in qualsiasi momento, tale backup, possa essere utilizzato per ripristinare le versione originale dei dati nel caso in cui avvenga una perdita degli stessi.
Un’azienda può eseguire il backup dei dati in modo continuativo o in base ad una pianificazione. Il significato di backup riguarda il processo di disaster recovery e si concretizza in quelle attività che consentono di proteggere le informazioni contenute in un ambiente IT.
Concettualmente il backup si applica in azienda, ma vale anche per tutti i dispositivi che contengano e generino dati come, ad esempio, i nostri telefoni cellulari.
Con backup, si intende generare una copia di file o database ed ospitarla in un sito secondario. È evidente che il secondo sito dovrebbe essere geograficamente lontano dal primario dove risiedono i dati originali.
Potrebbe sembrare scontato ma, purtroppo e troppo spesso, nella stessa sala macchine convivono sito primario e sito secondario.
L’attività di backup dei dati si rivela fondamentale poiché risolve una serie di casi, come:
- anomalie e guasti di apparecchiature
- eventi catastrofici come incendi, allagamenti, terremoti, etc…
- azioni malevoli come furti di dati, virus etc…
- errori da parte degli utenti distratti o inesperti
Grazie alla copia di dackup, è quindi possibile recuperare i dati perduti e tornare alla condizione operativa precedente all’evento negativo.
Ovviamente, la funzionalità operativa dipende dalla frequenza con cui si effettua un backup.
Per lavori intensivi, infatti, la frequenza impostata deve essere più serrata rispetto ad attività diluite nel tempo.